Cambiali Insolute, cosa succede quando Non si paga una Cambiale

Le cambiali insolute possono diventare un problema. Le cambiali infatti, sono da considerare un titolo di pagamento a tutti gli effetti. Chi ha offerto il prestito tramite il rimborso delle cambiali sa bene che, se non c’è pagamento, la cambiale diventa una prova diretta per poter richiedere un eventuale pignoramento dei beni del debitore.

Quindi il creditore, in caso di mancato pagamento delle cambiali (ossia di cambiali insolute) può presentare la cambiale in tribunale come prova di mancato pagamento. Questa è la legge, ma ci sono diversi modi per provvedere e alcune risoluzioni per evitare il peggio.

Infatti, le cambiali si usano soprattutto nei prestiti tra privati (approfondisci con i prestiti da privati con cambiali) e talvolta è possibile trovare degli accordi prima di arrivare al pignoramento dei propri beni.

Per esempio, un pagamento effettuato il giorno successivo alla scadenza o all’interno dello stesso mese della data di scadenza segnata sulla cambiale, di solito non è un problema, a patto che chi deve ricevere il pagamento venga prima avvertito.

 

Cambiali Insolute: cosa sono e come risolvere

Le cambiali insolute sono delle cambiali non pagate alla scadenza. La prima cosa da fare per evitare problemi è contattare immediatamente chi ha emesso la cambiale (e ha dato i soldi in prestito) spiegando la situazione e confermando quanto prima il pagamento, possibilmente entro due giorni dalla scadenza.

Una volta che la cambiale è scaduta, il debitore si troverà in difetto. Per questo motivo sarebbe meglio contattare in anticipo il creditore, solo in questo modo si potrebbero evitare dei disagi e degli ulteriori problemi futuri.

Infatti, dopo 2 giorni lavorativi, se la cambiale non viene pagata, chi ha fatto credito può andare già dall’ufficiale giudiziario e chiedere che vada a casa del debitore per richiedere il saldo. In alternativa, al posto dell’ufficiale giudiziario, la persona creditrice può contattare un notaio. Questa azione si chiama richiesta (o levata) del protesto.

Se anche davanti all’ufficiale giudiziario o al notaio non si paga la cambiale, potrebbe iniziare la lunga trafila che porterà al protesto del debitore. In caso di impossibilità economica o di insolvenza per dolo, gli organi competenti procederanno con la levata del protesto. Si andrà quindi per vie legali e successivamente si procederà con il pignoramento dei beni del debitore insolvente.

Chi non paga le cambiali viene iscritto alla Camera di Commercio di zona nel Bollettino dei protesti cambiari e al Crif. Quindi non potrà più avere prestiti con cambiali (da società finanziarie) o qualsiasi altra forma di finanziamento.

Nel caso in cui si è costretti ad eseguire il pignoramento, allora la cambiale si considera pagata e la persona non sarà più considerata debitrice. In questo caso si potrà richiedere che il proprio nome sia cancellato sia dal registro dei protestati (Crif) che da quello dei protesti cambiari.

Fino a quando non si arriverà al pignoramento, il debitore è sempre in tempo a saldare quanto dovuto, maggiorato di tutti gli interessi del caso, calcolati in base al tasso legale e a norma di legge.

 

Possono fare un Protesto per una Cambiale Non Pagata?

Si, una persona può essere protestata anche per una sola cambiale non pagata. Se le cambiali insolute (non pagate) si accumulano, ci sono maggiori presupposti per fare un protesto. In realtà, dipende molto dalla cifra. Infatti, è difficile che una persona si accolli le spese di tribunale per un debito di 100/200 euro pagato con qualche giorno di ritardo.

Se, invece, le cifre sono più elevate e scattano gli interessi di mora, la questione è completamente diversa. Chi ha disposto le cambiali vorrà rientrare nel proprio investimento (perchè ricordiamo che chi offre un prestito con cambiali sta investendo il proprio denaro col fine di guadagnarci qualcosa dagli interessi che matureranno nel tempo). Quindi, chiederà in tribunale o il pagamento totale in un’unica soluzione, oppure l’avvio di una procedura di protesto. Infatti, anche per cambiali non pagate si può essere registrati al Crif.